La missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati

La missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati
Il territorio della missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati, a nord della Guinea-Bissau e confinante con il Senegal.

9 giugno 2011

Testimonianza Missionaria 6: "E’ bello fare il prete"

Testimonianza Missionaria 6: "E’ bello fare il prete"

sulla testimonianza del missionario Padre Clemente Vismara, che sarà proclamato Beato il prossimo 26 giugno 2011.


di Piero Gheddo, in ARMAGHEDDO: http://gheddo.missionline.org/
8 giugno 2011.

I sacerdoti anziani sono sempre più numerosi e sono una riserva di santità, di umanità e di esperienza e anche una preziosa risorsa per la nuova evangelizzazione della nostra Italia. In questo senso, il prete ha una longevità sconosciuta ad altre professioni, è “sacerdos in aeternum” e anche da anziano, a volte purtroppo non più autosufficiente, può sempre dimostrare con la sua vita, le sue preghiere, parole, scritti, la grandezza e bellezza della fede e della vocazione sacerdotale. Quando scrivo e parlo del prete, il mio cuore si riempie di gioia e ringrazio sempre il Signore di avermi chiamato. Noi preti (e lo stesso vale per le suore e i fratelli laici consacrati) viviamo in una situazione fortunata. Siamo nella posizione migliore per innamorarci di Gesù e per testimoniarlo. Lo scopo della nostra vita è solo questo: conoscere il Signore, pregarlo, amarlo, imitarlo pur nella debolezza della nostra umanità. Siamo liberi dalle preoccupazioni che hanno tutti gli uomini: il nostro futuro, i soldi, la carriera, la vecchiaia. Non abbiamo altre ambizioni, siamo veramente liberi di orientare la nostra vita al Signore Gesù e preparare, anche qui sulla terra, il Regno di Dio.

San Paolo era un innamorato di Gesù: “Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me. Per me vivere è Cristo” (Filippesi 3, 12); “Quello che per me era un vantaggio, per amore di Cristo l’ho ritenuto una perdita. Considero ogni cosa come un nulla, in confronto alla suprema conoscenza di Cristo Gesù mio Signore, per il quale mi sono privato di tutto e tutto ritengo come spazzatura pur di guadagnare Cristo” ( Filippesi, 3, 8-12) “La carità di Cristo ci spinge” (2 Cor 5, 14); “Chi potrà separarci dalla carità di Cristo?” (Rom 8, 35).

Gli esegeti hanno contato nelle lettere di San Paolo 164 volte l’espressione “in Christo”, cioè la vita in Cristo! Ho seguito Giovanni Paolo II in diversi viaggi missionari. A Puebla in Messico nel 1979 gridava ai preti: “Lasciatevi possedere totalmente da Cristo, siate tutti di Cristo e questo vi renderà anche totalmente disponibili all’uomo. Siate uomini che avete fatto del Vangelo la professione della vostra vita. Il prete deve sempre fare il prete!”.

Questa la nostra affascinante avventura e il modo migliore di prepararci alla nostra vecchiaia. Quanti sacerdoti anziani ho conosciuto, in Italia e nelle missioni, che hanno testimoniato la gioia del loro sacerdozio! Nel febbraio 1983 ho visitato in Birmania padre Clemente Vismara, che sarà beatificato in Piazza Duomo a Milano la domenica 26 giugno. E’morto nel 1988 a 91 anni, dopo 65 anni di vita in una regione conosciuta come ”Il triangolo dell’oppio”, ai confini con Cina, Laos e Thailandia, fra contrabbandieri, briganti, guerriglieri, tribali bellicosi e poverissimi. Padre Vismara viveva con 250 orfani e orfane, aiutato dalle suore di Maria Bambina e aveva 86 anni, il medico più vicino a 120 chilometri (con quelle strade!). Aveva fondato partendo da zero cinque parrocchie e un centinaio di villaggi cattolici, dai suoi cristiani, lui vivente, erano venuti fuori cinque sacerdoti e 14 suore. Ero andato per intervistarlo sulle sue avventure e lui mi dice: “Ho già scritto tutto più volte. Lascia perdere il mio passato, parliamo del mio futuro”. E mi raccontava dei villaggi da visitare, delle conversioni, delle scuole e cappelle da costruire. Pensai: questo il prete che anch’io vorrei essere: non si è lasciato indurire dalle difficoltà dai pericoli, dalle persecuzioni. “E’ morto a 91 anni – dicevano i confratelli - senza mai essere invecchiato”. Sacerdote per sempre.




Piero Gheddo è nato nel 1929 in un paese del Piemonte (Tronzano, Vercelli). Nel 1945 è entrato nel Pime e nel 1953 è ordinato sacerdote. Avrebbe dovuto partire per l’India, invece i superiori l’hanno tenuto nella stampa, all’inizio in modo provvisorio, poi la sua opera nei mass media è diventata importante per l’Istituto e la Chiesa italiana: ha finito per restare in Italia. Nel 2003 ha celebrato i 50 anni di sacerdozio e di apostolato nel campo dei media. È stato fra i fondatori dell’Editrice Missionaria Italiana (EMI, 1955) e di “Mani Tese” nel 1963.

Ha visitato un’ottantina di Paesi (alcuni più volte) e molte Chiese nel mondo missionario, in ogni continente. Direttore della rivista “Mondo e Missione” per 35 anni (1959-1994), fondatore e direttore dell’agenzia d’informazione “Asia News” nel 1987, ha pure diretto la rivista per i giovani “Italia Missionaria” (1953-1958, 1975-1991).

Padre Gheddo ha collaborato con numerosi giornali italiani (Avvenire, Osservatore Romano, Il Giornale, Gente, Epoca, Famiglia Cristiana…). Le sue corrispondenze dai paesi del sud del mondo sono apprezzate anche nel mondo laico, perchè padre Gheddo riporta in Italia la vita dei popoli, il loro modo di vivere il cristianesimo e le altre religioni: non intervista primi ministri o personalità della politica, ma va a vivere nei villaggi, con il popolo e con le Chiese locali. Questo gli ha permesso di prendere posizioni contro corrente anche in campo politico, come durante la guerra del Vietnam e i Khmer rossi in Cambogia: in Italia è stato il primo che ha denunziato che i “liberatori” erano in realtà nuovi oppressori del popolo. Così ha molto scritto sulla fame nel mondo e sviluppo-sottosviluppo dei popoli, che attribuisce anzitutto a fattori educativo-culturali-religiosi, prima che economico-tecnici.

Padre Gheddo ha scritto settanta volumi, con una ventina di traduzioni all’estero e collabora con vari giornali e radio-televisioni. Ha presentato il Vangelo della domenica alla televisione di Rai-Uno tutti i sabati sera per due anni di seguito (1993-1995). Ha ricevuto tre prestigiosi premi giornalistici italiani, fra i quali il “Premio Campione d’Italia” nel 1972.

Dal 1994 è direttore dell’Ufficio storico del Pontificio istituto missioni estere a Roma, ma ha anche una sede e la segretaria a Milano (suor Franca Nava) per le collaborazioni giornalistiche e le conferenze serali a cui è spesso invitato. È postulatore di quattro cause di canonizzazione: il dottor Marcello Candia (laico missionario in Amazzonia, 1816-1983), padre Clemente Vismara (missionario del Pime per 65 anni in Birmania, 1897-1988), fratel Felice Tantardini (fratello missionario del Pime per 70 anni in Birmania, 1898-1991) e padre Carlo Salerio (1827-1870), missionario in Oceania e fondatore delle suore della Riparazione a Milano.