Neia è una brava donna, oltre che una brava cristiana. È la moglie di Alfredo: l’unica coppia di sposi cristiani di Bigene. Oltre a crescere i suoi otto figli, trova il tempo di lavare i piatti, cucinare, pulire la casa e stirare i pantaloni del missionario di Bigene (che sarei io!).
Oggi pomeriggio è andata a ripulire un pezzo di terreno usato per piantare le noccioline, nel territorio della missione, dietro i container. Mi arriva in casa con il fiato alla gola: “Padre, aiutami, mi ha morso un cobra!”. La faccio accomodare velocemente, guardo la ferita provocata dal cobra, esco un attimo e grido verso la scuola: “Suor Merione, corri, vieni subito”. Intanto disinfetto il piede di Neia, prendo la pietra nera e sono pronto per incidere il piede, dove il cobra ha lasciato il morso. Arriva Suor Merione tutta preoccupata, e senza parlare capisce tutto: passo il mio coltellino alle sue mani (più delicate delle mie, e poi…. tra donne si capiscono meglio!). L’incisione causa una sufficiente uscita di sangue: appoggio la pietra nera, e questa immediatamente si attacca. Significa che sta già assorbendo il veleno (la pietra nera è un salva vita: è prodotta a Dakar, bruciando un osso particolare della mucca; ha la proprietà di assorbire il veleno che si trova nel sangue).
Recupero un paio di pantaloni vecchi e con un pezzo di quella stoffa stringo forte forte attorno alla gamba, in modo che il sangue non circoli. Neia comincia a sentire fuoco nel piede, mi preoccupo assai. La portiamo subito in ospedale? E quale ospedale?
Beve latte abbondante e si rilassa: il fuoco di dolore comincia a diminuire. La pietra sta già ben attaccata, e la leghiamo con una altra benda ritagliata dai miei ormai ex-pantaloni. Devo andare in chiesa per la S. Messa; suor Merione accompagna a casa Neia con la macchina. Per strada incontra Joaquim che le amministra un antiveleno che non conosco.
Celebro con preoccupazione: otto figli, il più grande di sedici anni…
Poi corro con tutte le suore in casa sua. Grazie a Dio Neia sta bene, sente solo un fastidio al piede.
E grazie anche alle cure veloci che un certo missionario è riuscito ad approntare.
Tutta la preoccupazione si trasforma in gioia: sulle ginocchia di Neia il più piccolo dei figli, Michele, si è addormentato. Sette figli sono lì, attorno alla mamma. Andrei, il più grande, studia a Bissau.
Signore ti benedico. Assai assai!!!!
E perdonami se adesso giro armato per il mio giardino: ho in mano un machete di ottanta centimetri. Devo regolare i conti con un signorino strisciante che gira attorno a casa mia, e che si è permesso di toccare la mia domestica. Se ti scopro, ti faccio a pezzettini e ti do in pasto ai miei vicini avvoltoi!!!!
E voi amici: in questi giorni, non venitemi a trovare. Sono armato brutto brutto, e non vorrei che mi scappasse il machete su un vostro piede….