La missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati

La missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati
Il territorio della missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati, a nord della Guinea-Bissau e confinante con il Senegal.

3 gennaio 2010

Dicono di noi, 1: Ivone, un cuore a forma d'Africa

Dicono di noi: perché se sono missionario, non lo sono da solo. Sono missionario perché tanti amici mi sostengono con la loro preghiera, con la loro solidarietà dai mille aspetti, con la simpatia, forse solo con la curiosità di conoscere cosa è una missione in Africa oggi.
Non mi piace quando scrivono di me, ma sono felice di condividere con voi questa pagina apparsa oggi su "La Gazzetta del Mezzogiorno", uno dei maggiori quotidiani del sud Italia:
+ perché questi due articoli parlano di noi, parlano anche di te che stai leggendo in questo momento, e descrivono la nostra partecipazione alla missione;
+ perché oggi, proprio oggi, è la Festa dell’Epifania in Guinea-Bissau (il 6 gennaio non è giorno festivo in questa nazione), e dopo aver predicato alla mia gente che oggi è la festa dei missionari, scopro questa bella pagina ben costruita dai giovani giornalisti di Foggia;
+ perché il male fa sempre rumore, ma il bene, per grazia di Dio, è più grande di ogni male, e non lo dobbiamo nascondere.
Grazie ad Enza e Davide: siete stati troppo generosi nei miei confronti, ma siete anche giustamente generosi verso questa città di Foggia che sa sempre rimboccarsi le maniche.


IVONE, UN CUORE A FORMA D'AFRICA

Da Segezia a Bigene, don Cavraro l’eroe semplice

di Enza Moscaritolo


Per i numerosi bambini della comunità di Bigene, in Guinea-Bissau, il 2010 porterà tante novità. Sta viaggiando verso l’Africa, infatti, un container che arriverà verso la fine di gennaio contenente colorati maglioncini per ripararsi dal freddo invernale, quaderni, matite, gomme e temperini per la scuola.



Sono regali frutto della generosità dei foggiani che attraverso il passaparola hanno raccolto e riempito un container partito nello scorso mese di dicembre alla volta della missione guidata da don Ivone Cavraro, ex parroco di Segezia e missionario fidei-donum dell’Arcidiocesi di Foggia-Bovino. È stata proprio la comunità rurale che ha lanciato questo appello, prodigandosi per la raccolta del materiale, la selezione, la confezione di ben 88 pacchi di quaderni, 73 pacchi di indumenti, 16 pacchi di matite, gomme e temperini per un totale di 177 confezioni. Non tutto è entrato in questo container che viaggia con il suo carico di doni e di speranza: lo spazio era limitato per la presenza di altro materiale da usare nella casa dei missionari. Ma per fortuna i 50 pacchi che non sono partiti saliranno nel convoglio che partirà da Foggia nei prossimi mesi.
«Rivolgo il mio grazie agli amici che hanno raccolto il materiale e organizzato la spedizione del container – dichiara Don Ivone – siete stati meravigliosi. Adesso il container è in mare, arriverà a Bissau per fine gennaio, e poi a Bigene. Il materiale per i bambini sarà distribuito nella scuola della missione e nei villaggi di Bigene. Sarà un buon anno per tanti bambini che vi diranno un grande grazie, al termine di un Natale meraviglioso, vissuto con tanta gioia nelle celebrazioni, amicizia nel pranzo con tutti i missionari della zona e carità nel viaggiare per ore ad accompagnare a casa i fedeli lontani».
Bigene, dove ha sede la missione del sacerdote padovano, è un piccolo paese con ben 43 villaggi sparsi nella foresta, al confine con il Senegal, da raggiungere, magari anche dopo ore in auto lungo strade sterrate, per il lavoro di evangelizzazione. Don Ivone è stato accolto con grande calore e affetto dalla popolazione dei villaggi (tra i bambini ultimi nati si registra un ‘Ivo tre’ e un ‘Angelo’, in onore del padre del missionario), muovendosi anche con relativa autonomia grazie ad una maggiore dimestichezza con il creolo, una lingua simile al portoghese, e con i suoi dialetti.



Ma il ponte tra Foggia e Bigene è ulteriormente destinato a consolidarsi.
L’Arcivescovo di Foggia-Bovino mons. Francesco Pio Tamburrino, infatti, ha annunciato nel corso del suo messaggio augurale rivolto prima delle festività natalizie che nella prossima primavera si preparerà a raggiungere la Guinea-Bissau per l’erezione a parrocchia della missione di Bigene. «Sono soddisfatto dell’indipendenza di don Ivone, che ormai è diventato padrone della lingua e riesce a muoversi anche da solo - ha argomentato alla Gazzetta il vescovo Francesco Pio Tamburrino - così come soddisfatto del bilancio di questa missione umanitaria tutta foggiana, un bilancio che parla chiaro sia per quanto riguarda i risultati sia per quanto riguarda il grande seguito che sta riscuotendo. Vedrò come organizzarmi, ma l’auspicio è quello di raggiungere don Ivone quanto prima. Magari già nella prossima primavera, per assistere da vicino a tutte le conquiste della sua missione».





PER QUINDICI ANNI HA "IMPROVVISATO" UN CAMPO EXTRACOMUNITARI A SEGEZIA

Pasta, olio, sale e alimenti donati dalla città: un miracolo che si reggeva sulla carità

di Davide Grittani

Magari non proprio ben accolto dai residenti - che speravano in un po’ più di tranquillità - ma certamente un esempio concreto, di umana carità e di concreta solidarietà. Il precedente più significativo che riguarda, appunto, don Ivone Cavraro non può che essere quello di borgo Segezia. Per oltre 15 anni don Ivone si è letteralmente inventato un campo di rifugio, ritrovo e accoglienza per gli extracomunitari che andavano a lavorare nei campi limitrofi. Un esperimento senza precedenti, un tentativo di andare oltre ogni autorizzazione, oltre ogni adesione e in alcuni casi anche oltre ogni pazienza visto che - per diverse estati - il campo ha fatto a meno delle autorizzazioni necessarie aspettandole strada facendo. «Ospitalità e umanità - amava ripetere don Ivone tutte le volte che la Gazzetta l’ha incontrato a Segezia - questo offriamo a chi bussa alla nostra porta, per cui tutti sono ben accetti a patto però che rispettino le regole del vivere sereno e in comunità». Concetti che ribadiva puntualmente, anche quando ci scappava qualche violenta rissa tra bulgari e macedoni, tra romeni e albanesi e lui era costretto a intervenire con tutte le armi di dialogo e di persuasione di cui è dotato. «Nessuno ha mai detto di ospitare dei santi - ripeteva spesso - ma abbiamo sempre detto che facciamo di tutto per far sentire queste persone un po’ meno estranee di quello che in realtà sono. Certo, chi sbaglia non può più stare qui». Ogni anno, ogni estate, il campo cominciava a fine giugno e terminava a fine agosto: solitamente arrivava a ospitare fino a 500 persone, tutto grazie alla preziosa collaborazione della Diocesi Foggia-Bovino e dei 50 volontari che ogni anno regolamentavano la vita del campo.

da "La Gazzetta del Mezzogiorno"
3 gennaio 2010

3 commenti:

  1. E' vero siamo in tanti a sostenere Don Ivone con la preghiera, con la solidarietà e con tante piccole affettuosità che forse lo aiutano a farlo sentire un pò "a casa"...ma poi finisce tutto lì.La vera missione è un'altra cosa.... è condividere gioie e dolori di chi vive una quotidianità tanto diversa dalla nostra,è cogliere l'amore per la vita nel sorriso di un bambino che nulla ha eppure è felice, è soffrire per chi vive il dolore della malattia e della fame...,è rimboccarsi le maniche e lavorare per costruire un futuro meno incerto e soprattutto è portare il Signore anche nei villaggi più sperduti perchè tutti possano essere illuminati dalla Sua luce!
    Solo chi possiede un cuore grande e capace di amare veramente può decidere di cambiare totalmente la propria vita per dedicarsi agli altri...
    Grazie Don Ivone, perchè continui ancora a trasmetterci tanti valori importanti

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  2. Essere missionari significa abbandonare certezze precostituite e mettersi in cammino per le vie del mondo, provati a riscoprire l'essenziale della vita a vivere il Vangelo. Ci vuole apertura di mente e un cuore grande come il tuo... solo Gesu' Cristo puo' far vivere tutto questo.Il Signore ti ha chiamato a partire per la missione, grazie per aver accolto il suo invito, è una splendida avventura seguire il Signore nella missione , una avventura che ti portera' lontano. il tuo sacrificio è compensato dall'affetto della gente di Bigene, dal sorriso e dagli occhi piena di gioia dei bambini che non hanno nulla se non la speranza di un domani migliore.
    Grazie Don Ivo, per averci trasmesso la fede e la carita' e tutta la bellezza di Cristo!
    Tantissimi auguri a tutti i babmbini di Bigene!
    Silvana

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    1. CIAO...non so' se ti ricordi di me..sono isabelle la ormai ragazzina che hai battezzato 13 anni fa' nella chiesa di foggia,la nipote di isabella e la figlia di alessandra

      grazie don ivone per aver salvato tutti quei bambini!ti voglio bene

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