Dicono di noi: perché se sono missionario, non lo sono da solo. Sono missionario perché tanti amici mi sostengono con la loro preghiera, con la loro solidarietà dai mille aspetti, con la simpatia, forse solo con la curiosità di conoscere cosa è una missione in Africa oggi.
Non mi piace quando scrivono di me, ma sono ugualmente felice di condividere con voi questo articolo apparso oggi sul blog di Padre Giulio Albanese, un grande missionario. E se padre Giulio, con la sua grande esperienza, riesce a vedere nel mio diario “l’Africa che sorride”, allora ti confermo che sono veramente felice! Non solo per quanto il Signore mi dona di vivere, ma anche perché posso rendervi partecipi di questa gioia.
E poi, tutti sappiamo che il male fa sempre rumore, ma il bene, per grazia di Dio, è più grande di ogni male, e non lo dobbiamo nascondere.
DIARIO DI UNA MISSIONE, L’AFRICA CHE SORRIDE
In che maniera comunicano oggi i missionari dalle periferie del mondo? L’interrogativo è legittimo per coloro che hanno a cuore la causa del Regno di Dio. In una società digitale trasmettere con il cuore e con la mente la passione per la Missione deve essere davvero un imperativo, un segno della fattiva cooperazione tra Nord e Sud del mondo, tra le giovani Chiese e quelle di antica data come la nostra.
A questo proposito vorrei segnalare ai lettori di “Missionari Digitali” un’esperienza interessantissima, il Diario digitale di don Ivo, missionario fidei domum originario della diocesi di Foggia-Bovino, impegnato nel servizio “Ad Gentes” a Bigene, nella diocesi di Bissau, in Guinea-Bissau. Un blog articolato, ricco di informazioni e di spunti, immagini, video, la “comunicazione digitale multimediale” e’ sul Blog di Padre Ivo nello spazio “Missione e’ festa”. Sono pagine appassionanti che vanno ben al di là della solita prospettiva paternalistica tipica di certa beneficenza strappalacrime. Intendo dire quella “carità pelosa” per cui noi “occidentali” dobbiamo sempre e comunque sentirci benefattori di fronte a tanta umanità dolente. Dalla tastiera di don Ivo scaturisce un messaggio di ben altro spessore, una”Buona Notizia” dalla quale emerge un rispetto incondizionato nei confronti di un popolo dimenticato da tutto e da tutti.
Date un’occhiata qui “diario di una missione” e comprenderete davvero che la missione non consiste solo nel “dare” ma anche nel “saper ricevere”. Ed Internet, da questo punto di vista è davvero provvidenziale!
Da “Missionari digitali”, il blog di Padre Giulio Albanese, 2 marzo 2010
Padre Giulio Albanese è nato a Roma il 12 marzo del 1959 e appartiene alla Congregazione dei Missionari Comboniani. Ha diretto il “New People Media Centre” di Nairobi e fondato la “Missionary Service News Agency” (Misna). Attualmente collabora con varie testate giornalistiche per i temi legati all’Africa e al Sud del mondo tra cui Avvenire, Vita e il Giornale Radio Rai. Dal febbraio del 2007 insegna “giornalismo missionario/giornalismo alternativo” presso la Pontificia Università Gregoriana (Pug) di Roma ed è direttore delle riviste missionarie delle Pontificie Opere Missionarie (PP.OO.MM. Italia). È anche autore di alcuni libri tra cui “Ma io che c’entro? – Il bene comune in tempi di crisi” (Ed. Messaggero Padova 2009), “Hic sunt leones” (Ed. Paoline 2006), “Soldatini di Piombo” (Feltrinelli, Milano 2005), “Il Mondo Capovolto” (Einaudi, Torino 2003) e “Ibrahim, Amico Mio” (Emi, Bologna 1997) e “Sudan: solo la speranza non muore” (1994).
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