Dopo un anno di frenesia, studio e lavoro, l'estate rappresenta il momento delle tante attese e meritate vacanze.
Maree di turisti con valigie a seguito, cariche di confort e precauzioni, partono alla volta di viaggi organizzati dove con la formula “all inclusive” il turista rimane bloccato nei villaggi subendo la riproposta di un mondo artificiale, a portata di mano. Raggiungere mete, staccare la spina, non “fare niente” è l'obiettivo finale. Ed ecco il business dei tour operator che mostra una intera vetrina ben accessoriata: donne in costume, spiagge bellissime, posti dove si fa festa fino al mattino. Solo in pochi decidono di trascorrere la loro vacanza in modo alternativo, di essere “turisti responsabili”. Partire per tornare con la propria valigia pesante di esperienza, confronto e conoscenza, in questo consiste la responsabilità del viaggiatore.
Pensare una vacanza come un'opportunità per caricarsi piuttosto che scaricare pensieri e stress, come una possibilità di viaggiare per incontrare persone diverse, relazionarsi alle comunità locali, scoprire nuove culture e condividere esperienze; preferire al consumo sfrenato delle risorse la scoperta della natura, la salvaguardia del territorio e dell’ambiente; meno impatto possibile per entrare in sintonia con la madre terra, assaporare nuovi gusti, sentire nuovi odori, essere curiosi del mondo. Per chi non ha paura della diversità, c’è un mondo intero da scoprire attraverso le diverse culture, i colori, i sapori.
Molte sono le realtà impegnate nel sociale, oggi, quali associazioni culturali, sociali, ambientali, ong, che propongono percorsi sostenibili e viaggi di turismo responsabile e solidale in cui è possibile vivere un’esperienza umana significativa e mettersi in gioco attraverso l’impegno concreto. Tra le proposte: viaggi di conoscenza tra le comunità più vulnerabili del mondo, come in Africa o in America del sud, campi di lavoro nell’ambito di progetti di cooperazione, nelle periferie delle città, esperienze di convivenza in comunità di emarginati quali migranti, tossicodipendenti, percorsi naturali.
L’importante è essere disponibili ad incontrare l’Altro e a guardare dal suo punto di vista. E tu come scegli di viaggiare? Hai mai pensato di viaggiare senza frontiere, alla scoperta di un mondo sgombro da apparenze e pregiudizi per guardare il mondo da un'altra prospettiva? Non è importante la meta ma il modo di viaggiare e come ci insegna Proust “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi”.
Un viaggio responsabile è un viaggio che faccia prendere coscienza del mondo reale, dei suoi aspetti più disumani e di quelli più belli e armoniosi, che permetta di far riflettere sulla sostenibilità del proprio stile di vita per diventare cittadini del mondo sempre più attivi e responsabili.
Che ne dite di un viaggio a Bigene?
Per informazioni: Contatta Don Ivo su questo Link https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1078119969354.10130.1716918628
(R.I.R.)
da ASSONEWS, 3 agosto 2011
www.assonews.it
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