La missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati

La missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati
Il territorio della missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati, a nord della Guinea-Bissau e confinante con il Senegal.

5 febbraio 2013

News from Bigene 2: gennaio 2013

1 gennaio 2013
Ieri sera ho concluso l’anno 2012 con una celebrazione di ringraziamento. Era la prima volta che riunivo i fedeli per questa celebrazione: la chiesa era piena!
Ho ringraziato il Signore per tante cose avvenute, ma in particolare per tre:
+ la visita di Mons. Francesco Pio Tamburrino, Vescovo di Foggia, compiuta nello scorso mese di gennaio. Un Vescovo italiano che visita questa terra è una benedizione enorme, per tutti.
+ la celebrazione di trenta battesimi il giorno di Pentecoste: è stata la prima celebrazione comunitaria così consistente. Noi siamo ancora all’inizio, non dimentichiamolo.
+ il numero crescente di persone e villaggi che chiedono di entrare nella Chiesa Cattolica.
Mi sembra che questi tre avvenimenti meritino di esprimere la nostra gratitudine al Signore.
Oggi, all’inizio del nuovo anno, abbiamo affidato al Signore la nostra comunità cristiana e quello che di buono il Signore ci donerà. Sono certo che un dono grande del Signore, per tutti noi, sarà l’arrivo di don Marco, a inizio aprile, per iniziare a vivere il suo mandato missionario in mezzo a noi. Mancano solo tre mesi…
Terminata la S. Messa, mi avvicina una brava signora, giovane. Insegna in Senegal, ma vive nel villaggio di Kapal, sulla strada che porta da Bigene in Senegal. Mi dice chiaro chiaro: “Padre, anche noi aspettiamo la catechesi della Chiesa Cattolica! Mi hanno mandato da voi per chiedervi questo, e per chiedervi quando volete cominciare…”.
Qui è “missione continua”…. caro don Marco, non sei ancora arrivato, ma ti sto già preparando un bel programmino…. e grazie a Dio che stai venendo anche tu! Come avrei fatto a rispondere???

2 gennaio 2013
Avevo programmato di mettere un poco in ordine la mia posta, e rispondere ai tanti amici.... Poi è arrivata la telefonata da Baro: una donna incinta ha bisogno di essere trasportata all'ospedale di Ingoré, dove c'è un dottore. Vado di corsa, carico la giovane mamma in macchina, con il suo sposo, la mamma, la zia, e altri. Da alcune ore soffre di attacchi di epilessia. Così sembra. Andiamo a Baro: per strada la giovane signora si dimena, si agita. Lo sposo e la mamma la tengono bloccata. A me non sembra epilessia, malattia molto diffusa da queste parti. Arriviamo a ingoré, nel nuovo ospedale, e il dottore la stava aspettando. Che il Signore ti benedica, cara sorella. Non conosco nemmeno il tuo nome, ma non è importante. Era importante che tu arrivassi nelle mani di un dottore vero.
Insomma: missionari per evangelizzare.... e anche per alleviare le pene di questa povera gente. Dopo sei ore ritorno a casa adesso. E i miei amici avranno pazienza se non rispondo alle loro email? E se rispondo dopo un mese? E se rispondo molto velocemente? Vero che mi perdonate? Dai! Se non vi ho risposto, ho fatto una cosa molto buona! Vediamo domani che mi tocca.... Adesso vado a prepararmi il pranzo. Beh, la cena!

Vi annuncio che è arrivata a Bigene la carissima amica Patrizia Dibisceglia, proveniente da Foggia. Aria di casa per i prossimi giorni... Benvenuta Patrizia! Domani ti porto a conoscere il piccolo (e famoso) Ivo 15!

3 gennaio 2013
Villaggio di Talicò
Volevate sapere come si trova Patrizia Dibisceglia a Bigene? Provate chiederlo a lei! A me sembra che sia felice e contenta, in mezzo al gruppo delle giovani mamme con i loro bambini, appena terminata la catechesi a Talicò. Che ne pensate? Io vi dico che si trova bene, e anche noi di Bigene ci troviamo bene con lei! grazie, Patrizia, di essere qui....

E' arrivata la telefonata. Me lo aspettavo. Ieri si sono riuniti, e hanno deciso che desiderano parlarmi. Così, sabato pomeriggio, vado a incontrare, per la prima volta, gli abitanti del villaggio di Kapal: anche loro desiderano la evangelizzazione della Chiesa Cattolica. Questo contagio non si ferma....

5 gennaio 2013
Villaggio di Kapal
Primo incontro al villaggio di Kapal, sulla strada da Bigene verso il Senegal. Indovinate che cosa chiedono queste persone? Facile rispondere: chiedono la evangelizzazione per vivere da cristiani! L'epidemia continua, e sembra non fermarsi: vogliono tutti diventare cristiani ed entrare nella Chiesa Cattolica! Patrizia è rimasta entusiasta da questo incontro: chiedete a lei! E indovinate come è finito l'incontro, dopo la foto di rito? Cantando e ballando... gente meravigliosa, che si riempie di gioia per la presenza del sacerdote e dell'ospite. Bigene e i suoi villaggi sono così: una festa. Sempre. Il più anziano tra gli uomini ha detto: "Questo è uno dei giorni più belli della mia vita!". Come si può non amare questa gente?
Signore, manda il Tuo Spirito su di loro e su tutta la missione. E su tutta la Chiesa. Amen!

8 gennaio 2013
Villaggio di Bambea
L’uomo anziano di Bambea è morto. Da tempo era ammalato, non riusciva più a muoversi. L’ho conosciuto alla catechesi: anche se non parlava la lingua criolo, veniva ugualmente ad ascoltare parole che poteva capire solo quando venivano tradotte nella sua lingua: il balanta-kintoie. Era sempre sereno e sorridente. Come si dice: un bravo uomo, che rispettava tutti e meritava rispetto. Mi hanno chiamato per la preghiera funebre. Molta gente attorno alla sua piccola e povera casa, tanta agitazione di persone. Non conosco bene questa etnia. Chiedo ad Albino, l’aiuto catechista, di organizzare per la preghiera. Mi stavano aspettando per questo, ma era tanta la confusione attorno alla casa di questo bravo uomo. Dopo alcuni avvisi a voce alta, sono riuscito ad ottenere il silenzio. Le parole di Gesù “Beati i poveri in spirito…” hanno toccato i cuori. Il Signore apriva le porte del cielo, anche se non era ancora battezzato: chi cerca Dio con cuore sincero, Dio troverà!
Dopo la preghiera celebrata con buona partecipazione dai cristiani, sono partiti i tamburi. Il ritmo si è fatto sempre più forte, le donne hanno iniziato i passi di danza, un figlio del defunto, in abiti tradizionali, esprimeva il suo saluto con i movimenti ritmici del corpo. Gli anziani avevano preparato la fossa, appena fuori della casa, e le donne danzano guardando il luogo del riposo eterno di quel corpo, in attesa della resurrezione finale. Poi arriva un altro tamburo: ora è un anziano che lo suona, dando il ritmo alle donne anziane per l’ultima danza. Perché danzare è un segno di gratitudine a Dio che ha donato una lunga vita a questo fratello. Ci sentiamo tutti uniti, tutti partecipi in questo evento più grande di noi. Con me sono anche Patrizia e suor Nella: non riusciamo a staccare lo sguardo da quanto sta accadendo: una festa alla vita. Solo qualche donna piange, ma piange ballando e ringraziando….
E penso che vorrei morire anch’io con un funerale come questo: preghiera, suoni dei tamburi, danze. Vorrei morire qui, tra i balanta-kintoie. Mi perdonino i miei familiari e i miei amici più stretti. Siete tanti e vi voglio tanto bene. Ma un funerale così bello, pieno di gioia e partecipazione profonda, lo vorrei proprio così. Un panno per avvolgere il corpo, una preghiera vera, una gioia contagiosa che, con tamburi e danze, dice al Dio Creatore: grazie per questa bella vita che hai donato al nostro fratello!

Bigene, Casa Foggia
20 ANNI. oggi sono 20 anni che le Suore Oblate del S. Cuore sono a Bigene. Una bella (e buona!) torta per esprimere la gioia di questo anniversario. Suor Nella, ora ritornata a Bigene, era tra le prime suore che sono arrivate a Bigene. Adesso è infortunata al braccio, e Suor Narliene le fa segno di fermarsi: ci penserà lei a tagliare la torta da dividere con Padre Carlo e Suor Benigna, missionari a Farim. Una bella festa: le suore se la meritano tutta!

Ops! Tra la festa per i 20 anni delle suore a Bigene e la festa del funerale dell'uomo anziano di Bambea, mi sono dimenticato di darvi un'altra grande bella notizia..... E' arrivato a Bissau il container partito da Foggia a metà novembre. Adesso dovrò organizzare il trasporto fino a Bigene.... E vi assicuro che è il tratto più difficile per il container..... Che il Signore ci aiuti a trovare un bravo camionista!

11 gennaio 2013
Ringrazio la scuola "San Pio X°" di Foggia per la donazione ricevuta a favore del "Centro di Recupero bambini denutriti" della missione di Bigene. Quando è una scuola a preoccuparsi realmente dei più deboli, penso che quella scuola educhi bene i suoi ragazzi.

13 gennaio 2013
43 e 80. Numeri. Persone.
Alla catechesi di Saiam Balanta, sempre ben partecipi e attenti, bene organizzati, arrivano anche due giovani provenienti dai villaggi di Sanò 1 e Sanò 2. Avevo visitato e incontrato quei due villaggi nello scorso mese di agosto, assieme a don Marco. Avevano espresso il desiderio di ricevere la evangelizzazione anche loro… Ormai, che ve lo dico a fare? Qui sono in tanti i villaggi a chiedere di conoscere Cristo, sono ormai la metà dei villaggi della missione di Bigene a desiderare di entrare nella Chiesa Cattolica. Una epidemia dello Spirito!
Bene. Al termine dell’incontro questi due nuovi amici mi portano i loro foglietti con scritti tutti i nomi delle persone dei due villaggi che chiedono la catechesi. 43 a Sanò 1 e 80 a Sanò 2. I due villaggi sono piccoli, vicini tra loro, e dentro una foresta con alberi secolari da lasciarti a bocca aperta.
Facciamo i conti: 43 + 80 = 123. 123 persone chiedono di essere evangelizzate. Saranno anche piccoli e belli i due villaggi, ma 123 in un sol colpo, senza contare i bambini (aggiungi altri 246…) sono una bella squadra di futuri cristiani che attendono i missionari!
Come farò, non lo so! Intanto mercoledì prossimo ho fissato un altro incontro nel loro villaggio, per conoscerci meglio, per preparare la strada.
ps.: caro don Marco, studia bene il portoghese, che poi ci mettiamo subito sotto con il criolo, quando arrivi fra tre mesi. Ti posso assicurare che non solo non ti annoierai, ma tra poco avremo bisogno anche di un terzo missionario a Bigene…. qualcuno sta ascoltando?

15 gennaio 2013
Bigene
Due giornate dedicate alle visite al Centro Nutrizionale e ospedale della missione di Ingoré, clinica per lebbrosi e malattie gravi di Cumura, clinica per bambini di Bor. Ho visto, con i miei occhi, centinaia di persone in attesa di ricevere cure e aiuti. Bambini denutriti, mamme denutrite, tubercolotici, lebbrosi, mamme sieropositive, bambini con gravi sofferenze. Ho visto l’amore della Chiesa che si piega verso di loro. Con passione. Ho visto una mia bambina, che era in pericolo di vita, rinata dopo un mese di vitamine e antibiotici nella clinica di Cumura. Mi ha sorriso…. tanto è bella adesso, quanto era inguardabile un mese fa, con il corpo pieno di piaghe dovute alla denutrizione grave e mortale.
Con gioia sono ritornato a Bigene, portando questi 20 pacchi di latte per i miei bambini denutriti (da 1 a 6 mesi). Sono 240 confezioni di latte, arricchito di vitamine, dove la mamma non può arrivare, o dove la mamma non c’è! Sono quasi mille euro, spesi bene, direi! Chi desidera continuare a sostenere il Centro Nutrizionale di Bigene si rivolga direttamente a me, o a don Marco, o alle Suore Oblate. Il vostro aiuto sarà usato direttamente e totalmente per i bambini denutriti, orfani, gemelli, per le mamme in difficoltà, per gli ammalati che non hanno risorse per curarsi. Quando possibile, partirà un nuovo progetto, gestito direttamente dalla Missione di Bigene, per diffondere questo aiuto. Intanto, se volete, potete contattarci direttamente. E sia gioia per tutti, ciao.

16 Gennaio 2013
Villaggio di Sano2
Secondo incontro con le persone che nei villaggi Sanò 1 e Sanò 2 chiedono la catechesi. Ci eravamo conosciuti ad agosto, e già allora avevano le idee chiare. Vogliono la catechesi della Chiesa Cattolica. E sono in 123, senza contare i bambini e ragazzi sotto i 14 anni.
Immaginavo quello che volevano chiedere, ma questa volta mi hanno spiazzato! Tutti ben ordinati, puntuali, preparati all’incontro con me, dopo pochi interventi ho capito che loro si aspettavano già la prima catechesi! Normalmente, prima di iniziare la catechesi diretta, ci vogliono alcuni incontri preparatori, di verifica, e poi occorre organizzare come fare la catechesi: il catechista, il giorno e l’orario adatto, il luogo. Occorre compiere anche un piccolo discernimento, per comprendere se le persone hanno un desiderio profondo e motivato per iniziare una prima evangelizzazione che cambierà la loro vita. Insomma, ci vogliono alcuni incontri, per comprendere tutto questo. Invece oggi, al solo secondo incontro, l’uomo che mi sembra il capovillaggio afferma chiaro chiaro: “Siamo contenti che ad aprile arrivi don Marco, ma noi vogliamo la catechesi adesso, senza aspettare… abbiamo già perso tanto tempo!”.
E allora ho iniziato oggi, dove essermi sincerato che erano disposti: “padre, per questo siamo qui e non siamo andati a pulire il bosco!” ha affermato una delle donne più partecipi.
Senza essermi preparato, penso di aver fatto un inizio buono: erano attenti tutti. Ed ho spiegato che:
+ la catechesi è per conoscere quel Dio che ha creato tutte le cose
+ e non solo ha creato tutto per l’uomo
+ ma ama così tanto l’uomo, da mandare il suo proprio figlio in questa terra, a sporcarsi di polvere come tutti noi
+ e Gesù, il suo figlio, dopo aver istruito i suoi amici, è morto su una croce, per liberarci da tutti i mali.
+ la catechesi è per migliorare la nostra vita: perché se possiamo conoscere Dio, la nostra vita diventa più vivibile, più vera, più bella
+ e la catechesi la dobbiamo fare assieme, perché se scopriamo assieme di avere lo stesso Dio che ci vuole bene, noi cresceremo in pace tra di noi.
Alla fine eravamo così contenti che ci siamo messi a cantare e ballare! Prima con i bambini, che subito hanno seguito tutto: bastano pochi secondi. Mi ricordavo il passo della loro danza tradizionale, una cosa molto semplice e ripetitiva, e tutti i bambini dietro a me… non vi dico che festa! dopo che ho fatto il giro attorno all’albero principale con i piccoli, è bastato uno sguardo verso le donne che subito son partite anche loro con la danza, accanto a me, guidate dalla simpaticissima donna anziana, tutta bella sdentata. Rifaccio il giro attorno all’albero e… gli uomini, prevedendo che avrei buttato nella mischia anche loro, si erano nascosti dietro gli altri alberi! Timidoni! E io che sto a ballare davanti a tutti, senza essere un africano purosangue?
Che festa, ragazzi! Mamma mia, come avrei voluto vedervi qui, a Sanò 2, in mezzo a questa gente meravigliosa che esprime con questa gioia semplice e pura l’inizio di un cammino che li porterà a Cristo.
Termino: non so a voi, ma a me piace andare alle catechesi. Se vi piace il mio schemino, preparato al momento, potete sempre riprenderlo nella vostra comunità cristiana. Perché amati da Dio non sono solo i miei nuovi amici di Sanò 1 e 2, ma anche ognuno di voi.
Informatevi dove vivete, e magari andate anche voi dal vostro parroco a dire, con decisione: “Abbiamo già perso tanto tempo…”! Pensaci!

17 gennaio 2013
La cara amica Patrizia Dibisceglia ha terminato la sua esperienza missionaria a Bigene. Si è spostata a Bissau, per rientrare in Italia. Grazie Patrizia! La tua presenza tra di noi e nei nostri villaggi è stata un grande dono del Signore. Saluta tutti gli amici di Foggia. E quando puoi ritornare…. I missionari di Bigene ti aspettano!
Patrizia: "vorrei raccontarvi l'impossibile di questo viaggio fantastico. Le foto aiutano tanto a comprendere cosa lascio qui. Un pezzo di cuore sicuro. So di aver fatto felici tanti ma tanti bambini e i missionari che lavorano instancabilmente per la loro gente che ora più di prima è anche la mia gente. Grazie AFRICA".

Villaggio di Tabadjam
Inizio dei lavori per costruire la scuola e la chiesa nel villaggio di Tabadjam. Il capovillaggio, assieme agli anziani, hanno scelto il posto per le costruzioni; i giovani hanno già tagliato gli arbusti, pulito il terreno (si vede il fumo delle ultime foglie bruciate) ed hanno iniziato a scavare con i loro piccoli badili. Il terreno è di argilla pura: altri giovani portano i bidoni di acqua, presa al pozzo del villaggio, e bagnano il terreno. Domani, con l’argilla bagnata, inizieranno a comporre i mattoni di argilla, che poi sarà cotta al sole, per un mese. E con questi mattoni, si formeranno le pareti degli edifici. La missione aiuterà con l’acquisto del cemento (per le fondamenta), dei chiodi per fissare le travi (ricavate dalle palme del bosco), e i fogli di zinco per il tetto. Poi, nel tempo, servirà il cemento per il pavimento e le pareti, e i banchi, con le porte e le finestre…. insomma: una vera scuola!
A breve partirà un progetto per aiutare queste persone dei miei villaggi che desiderano la scuola per i loro bambini. Non c’è solo Tabadjam, ma anche Saiam Balanta, Masasu, Mambulotu, Liman, Sidif Balanta, Mansacunda… e altri villaggi che necessitano di scuole per i loro bambini. La spesa per comporre una scuola non è elevata, ma se vogliamo aiutare questi villaggi con dei banchi adeguati, con un minimo di materiale scolastico, con degli insegnanti che siano adeguatamente retribuiti…. è un bel lavoro! Intanto, in attesa di un progetto che sarà gestito direttamente dai “Missionari di Bigene”, potete rivolgervi a me o a don Marco per sostenere queste opere, e diffondere la voce tra i vostri amici. Una scuola per tutti rende il mondo migliore! Aiutaci, se puoi, ciao.

19 gennaio 2013
Nella missione di Bigene sta iniziando una nuova realtà associativa, aperta a tutti gli amici che hanno a cuore la missione e i missionari di Bigene. C'è spazio per tutti... A giorni sarete informati. Non ci saranno quote di iscrizione, non ci saranno cariche societarie, ma partecipazione alla missione in alcuni modi molto concreti: la preghiera, la condivisione dei nostri progetti, la partecipazione ai nostri progetti e alla nostra missione. Intanto, preghiamo. Ve lo chiedo. Che sia un dono missionario. Grazie!

20 gennaio 2013
"Missionari di Bigene".
Sono i missionari che vivono a Bigene (suor Nella, suor Narliene, don Ivo) o che tra poco saranno a Bigene (suor Merione e don Marco).
Sono gli amici che ci vengono a trovare e condividere la nostra vita (come Patrizia, in questo mese).
Sono gli amici che condividono i nostri progetti missionari: una condivisione che può essere preghiera, comunicazione ad altri, partecipazione).
"Missionari di Bigene" possiamo essere tutti noi, se condividiamo qualcosa della missione di Bigene, con il desiderio che la missione cresca e possa compiere il bene che Dio ci chiede.
Cosa ne pensi?

27 gennaio 2013
Ultimo giorno a Lisbona. ultime condivisioni con don Marco Camiletti sui nuovi progetti dei "Missionari di Bigene", riguardanti il Centro Nutrizionale per i Bambini Denutriti e le scuole dei villaggi della missione. Questa notte ritorno a Bissau, e martedì sarò a Bigene con il container arrivato da Foggia.
Buona domenica, cari amici, a risentirci presto...

28 gennaio 2013
Che gioia questo viaggio da Lisbona a Bissau..... Dopo un paio d'ore, a metà strada, l'aereo è ritornato indietro, a Lisbona! Voci informate hanno detto che una ala si stava staccando, e il pilota aveva dimenticato a casa le istruzioni di volo nel caso in cui l'aereo perdesse l'ala.... allora è tornato a casa! Adesso sono in un hotel, chiamato Continental, con una lunga serie di stelle mai viste e ben tre cuscini sul letto! Dicono che l'aereo potrà ripartire domani sera, ma devono aspettare domani mattina, alla riapertura dei negozi, per prendere il vinavil. L'albergo, con le noccioline che mi sto divorando, lo pagano loro, quelli della compagnia aerea. insomma: cose da TAP....
(In realtà il problema è il rifornimento di carburante in Guinea Bissau, spesso capita che non sia garantito e quando capita l'aereo anche se partito deve tornare indietro. Cose che capitano in Guinea Bissau...)
Però sono contento. Questi giorni trascorsi a Lisbona, con don Marco, sono stati pieni di comunione e condivisione. Ci volevano. E stiamo organizzando il nostro futuro a Bigene, i progetti per evangelizzare, curare, istruire...
Fondamentale è la nostra intesa. E mi sembra che ci siamo!
Certo, abbiamo bisogno dell'aiuto del Signore. Ma su questo, contiamo anche sul vostro aiuto. Se ci tenete nelle vostre preghiere, la missione crescerà sempre meglio.

29 gennaio 2013
Clinica di Bor
La signora Aua, nativa del villaggio di Facam (Bigene), nella sua sofferenza è stata molto aiutata da questi dottori che vi devo presentare velocemente: Dionisio, nato in Guinea-Bissau, ha studiato e si è perfezionato a Padova. Antonio è uno dei dottori più conosciuti a Foggia, ed ora presta il suo valido contributo alla clinica di Bor. Quando ho accompagnato Aua, lei non ci credeva, ma le ho assicurato che io conosco molto bene Padova, e conosco molto bene Foggia. E questi due dottori sono miei amici. Poi, si dice, il destino.... io dico che la Provvidenza mi ha fatto nascere a Padova, e mi ha fatto maturare a Foggia. E qui mi incontro padovani e foggiani che lavorano per salvare le persone. Una giornata speciale, piena di riconoscenza nel mio cuore! Anche Aua è più serena: il suo male è serio, ma con l'aiuto di questi dottori che operano a Bor, potrà superare le difficoltà e i dolori che da anni sta vivendo. Non vi dico cosa è che la tormenta, ma il ginecologo Antonio potrà eseguire le asportazioni che le causano tanto dolore. Grazie alla clinica di Bor, a questi dottori, a tutti gli amici della clinica che continuano a far crescere questo ospedale che salva non solo bambini, ma anche Aua.

30 Gennaio 2013
Curia di Bissau
Ciao bello! Benvenuto a Bissau! Domani, TU, senza fare tante storie, vieni a Bigene con me. Poi ti apro, e comincio a distribuire i quaderni ai miei bambini... ok???
E fai il bravo per la strada, non farmi perdere tempo, e cerca di arrivare tutto intero! Capito?

Eccolo pronto! Una grossa gru ha alzato il container e lo ha collocato sul camion. Domani mattina, prima dell'alba, inizia il viaggio per Bigene.
Troppo presto? L'autista ha detto che deve arrivare prima del sole pieno, per evitare che la temperatura consumi le gomme (Non esistono gomme nuove per i camion!)
Senza targa? Beh, da queste parti, la targa è un lusso.
Intanto siamo pronti. Poi, domani, vediamo che succede.... notte amici. L'autista ha detto che mi chiama alle 3 e mezza, per partire alle 4! Meglio prenderlo che perderlo!

31 gennaio 2013
Arrivato!!!!
Il container è arrivato a Bigene. Grazie a Dio! E grazie a tutti gli amici che in Italia hanno collaborato per la realizzazione del container. Il viaggio è andato bene, meglio dei precedenti viaggi con i container. Posso dirvi che sono felice?

Ecco il container a Bigene, vicino a "casa foggia". Il viaggio è stato "quasi" normale... Rispetto ai precedenti container arrivati alla missione, direi che siamo andati in autostrada.... E questa è la mia squadra per trasportare il materiale del container. Ragazzi in gamba, che hanno lavorato duro, sotto un sole già potente. Tra di loro ci sono anche i due finanzieri, in divisa. Noi facciamo le cose seriamente a Bigene! Pensate... 500 pacchi smistati in vari luoghi: quaderni, matite e saponi nel primo container, oggetti e cose personali in casa, materiale ingombrante nel garage, mobili da montare sotto il porticato. Un lavoraccio.... ma sono contento. Tanto.

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