La missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati

La missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati
Il territorio della missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati, a nord della Guinea-Bissau e confinante con il Senegal.

21 aprile 2011

Dicono di noi 7: Foggia incontra l’Africa



Foggia incontra l’Africa”.


Questo è il titolo del ciclo di incontri, nato da una proposta di “Medici con l’Africa CUAMM” e organizzato dalla Onlus di Capitanata “Solidaunia” e dall’Università degli Studi di Foggia. L’evento è stato realizzato nei giorni scorsi (7 e 8 aprile) presso l’Aula Magna della Facoltà di Economia di Foggia.

L’occasione è stata propizia per presentare la nuova campagna del CUAMM per la tutela della salute materno-infantile e neonatale in Africa Sub-Sahariana. Sono state due giornate di confronto tra il mondo del volontariato, l’università, le istituzioni e la società civile sui temi della solidarietà, del bene comune e delle gravi emergenze della meravigliosa terra africana.

In particolare, nella mattinata di venerdì scorso, ha preso parte al pubblico dibattito il nostro Arcivescovo Metropolita, mons. Francesco Pio Tamburrino, che ha illustrato ai presenti il grande impegno e la tenace dedizione della nostra Diocesi in terra d’Africa. Il Presule ha raccontato, con profondità di analisi, la preoccupante situazione delle popolazioni della Guinea Bissau, dove è attiva, ormai già da qualche anno, una missione diocesana a Bigene.



L’Arcivescovo ha spiegato che “l’evangelizzazione e la promozione umana” rappresentano due momenti importanti per chi opera nella missione. Tuttavia, mons. Tamburrino ha puntualizzato che “l’evangelizzazione è offerta quando è richiesta”. A questo proposito, il Vescovo ha ricordato che ben trenta capi-villaggio hanno richiesto la presenza della chiesa nei propri villaggi. A questa domanda si è risposto, opportunamente, con l’offerta di una catechesi attenta alle loro esigenze e necessità. Ad oggi, 33 villaggi ricevono questo tipo di formazione.

Dato che ha soggiornato in Guinea Bissau, mons. Tamburrino è riuscito descrivere le abitudini e la vita delle popolazioni con amorevoli parole paterne e con colori vivaci, in grado di ricreare, anche nell’Aula Magna della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Foggia, gli ambienti e il calore umano della terra d’Africa. Il Presule, infatti, ha descritto nel dettaglio come avvengono le catechesi: all’aperto, riparati sotto un albero. L’immagine, oltre che bellissima, è decisamente poetica. A diretto contatto con la natura si disserta su Dio e su temi importanti nella vita di ogni uomo: il rispetto della persona, la tutela della vita, la parità tra uomo e donna. Tutto ciò, ha precisato il Vescovo rappresenta azione di “promozione umana”.

La missione diocesana, tra le altre cose, ha consolidato le attività e i progetti già avviati da “Solidaunia”. Tra le opere realizzate, l’Arcivescovo ha menzionato i pozzi per l’acqua, fondamentali non solo per dissetare le popolazioni, ma anche per coltivare i campi e soddisfare, in tal modo, i fabbisogni nutrizionali.

A ciò si aggiunga, l’“orto comunitario”, che prevede che i 2/3 del raccolto siano destinati alla popolazione e 1/3 sia utilizzato dagli operatori per creare altri orti. Il Vescovo, inoltre, ha sottolineato il grande lavoro svolto da tutti i volontari. A questo proposito, ha raccontato, con grande commozione, l’esperienza di una suora oblata della nostra Arcidiocesi, che, grazie alla sua tenacia, è riuscita a salvare donne e bambini da una fine tragica. Veniamo ai fatti. In quei territori, è usanza comune andare a partorire nei boschi senza l’ausilio né di strumenti sanitari né di personale sanitario specializzato.

È facile immaginare quanto questa abitudine sia pericolosa quando insorgono delle complicazioni durante il parto e non solo, visto che un bosco non è un ambiento asettico. Insomma, nel migliore dei casi si rischia qualche infezione, nel peggiore, è a repentaglio la vita di madre e figlio. Ecco perché un’azione di informazione in questo settore è vitale, oltre che necessario. Quindi, tra gli obiettivi della missione c’è anche quello di diffondere un’importante abitudine: recarsi in ospedale nei momenti cruciali della propria esistenza.



In quest’ottica è fondamentale trasmettere l’idea che l’ospedale è il luogo deputato alla cura e alla tutela della vita. Inoltre, mons. Tamburrino ha messo in evidenza l’elevato livello di denutrizione dei bambini, cui si cerca di risponde con programmi mirati rivolti alla madre e alla prole.

Il Presule ha spiegato che la missione diocesana è l’iniziativa di una comunità che ne aiuta un’altra. Il rapporto, quindi, è fraterno, teso al raggiungimento del bene comune. In questo senso, le azioni solidali oltrepassano le diversità e rendono il dialogo tra le culture costruttivo e proficuo. In quest’ottica è indispensabile attivare azioni specifiche di cooperazione tra tutte le istituzioni e la società civile, per sviluppare e migliorare i programmi e i progetti di aiuto in questi paesi. “Si cresce aiutando gli altri e quello che si fa per gli altri resta anche per noi”, ha concluso, in modo significativo, l’Arcivescovo.

dal sito della Diocesi di Foggia-Bovino (www.diocesifoggiabovino.it),
18 aprile 2011

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