La missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati

La missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati
Il territorio della missione di Bigene: 58 villaggi su 300 km quadrati, a nord della Guinea-Bissau e confinante con il Senegal.

5 marzo 2013

News from Bigene 3: febbraio 2013



1 febbraio 2013

Ecco mezza porta del container aperta, e.... devo rispondere alle domande: "Padre, perché gli italiani mettono i pacchi di traverso??? guarda!!!"
Io tento di spiegare che, quando i pacchi sono stati depositati nel container, a Foggia, erano tutti belli dritti... ma non sono stato molto convincente!

5 febbraio 2013
Centro Nutrizionale Bigene

Guardatemi bene! mi riconoscete??? Sono Masi Cisé, le mie foto sono già dentro questo album (in facebook). Le riconoscete subito: la mia mamma ha lo stesso vestito di quando venni qui per la prima volta, il 9 ottobre 2012. Allora ero denutrito, con le braccia tutte magre... guardatemi adesso come sono bello bello!!!! Le mie braccia sono come quelle di un bambino normale, e adesso sono pieno di vita e di gioia. Mangio tutte le pappe che la mia mamma prende al Centro Nutrizionale di Bigene e mi sento proprio bene bene. Joaquim dice che sono ancora sotto peso, ma di poco, quasi non si vede.

Voglio ringraziare tutti gli amici che mi hanno aiutato. Non vi conosco per nome, ma il Signore vi conosce bene! Se volete continuare a sostenere questo Centro che salva la vita di noi bambini denutriti, rivolgetevi direttamente a don Ivo o a don Marco Camiletti, in attesa che i Missionari di Bigene completino un nuovo progetto per aiutarci. Grazie a tutti, e buona vita ai vostri bambini! Ciao.

7 febbraio 2013

Non perdiamo tempo a guardare.... ci sono 500 pacchi da scaricare!!! Il sole picchia, e qualcuno potrebbe prendersi un'insolazione......
Però, ma quanti pacchi!!!!!

TI CHIEDIAMO DI APRIRE LE PORTE DEL CIELO

Questa mattina mi cerca una signora che non conosco bene: è una delle dieci mogli del mio amico Alfonsene, capovillaggio di Bigene. Mi chiede decisamente: “Mia mamma è molto ammalata. Aiutami. Vieni a darle il battesimo!”. La domanda è importante, ma devo prima capire bene come è la situazione. Questa signora, sposandosi con Alfonsene, è diventata musulmana. Una musulmana che chiede il battesimo per la sua mamma? E poi, nel villaggio di Bunquilim, dove abita la mamma, vi è una forte presenza della “chiesa nuova apostolica” (una setta di origine protestante, nata in Brasile, e presente in Guinea-Bissau), tanto che hanno anche edificato la loro chiesa per radunare la popolazione. Conversando con questa brava figlia preoccupata per la mamma, mi rendo conto che la mamma non ha mai partecipato ad alcuna iniziativa della Chiesa Cattolica. Il villaggio è vicino a Bigene, ci si può arrivare a piedi tranquillamente. Ci sono dei giovani di quel villaggio che già partecipano alla catechesi di Bigene. Ma la signora anziana non ha mai vissuto niente nella Chiesa Cattolica. Ragionando con la figlia, le faccio comprendere che vengo volentieri a fare una preghiera per la mamma, ma il battesimo, in queste condizioni, non è proponibile. In realtà, nel mio animo, sono pieno di dubbi e domande: cosa spinge una musulmana a chiedere il battesimo per la mamma? Ci diamo appuntamento nel pomeriggio, alla casa della mamma. Però mi organizzo: porto con me anche Alfredo, il catechista di Bigene, e Sanà Mané, un cristiano non battezzato (viveva già nella poligamia prima di conoscere Cristo) ma di grande saggezza e stimato dalla popolazione.
La strada per arrivare sembra un labirinto. Impossibile da percorrere durante le piogge, ma anche nel tempo secco la strada non è una strada…. È una specie di percorso a ostacoli. Qui non passa mai nessuno con la macchina, e si vede! Con fatica arriviamo, dopo che i miei accompagnatori hanno percorso un bel pezzo a piedi, per indicarmi dove dovevo dirigere le ruote su un percorso che non esiste. Mi accorgo subito che qualcosa di strano sta accadendo. Alcune persone erano già in mia attesa, avevano ripulito il cortile davanti alla casa della donna anziana. Scendiamo dalla macchina e ci offrono immediatamente tre sedie. Segno che dobbiamo fermarci, e parlare. Parlare assieme è uno degli strumenti più costruttivi di questa terra. Perché tutti i grandi hanno diritto di parlare, ma anche tutti devono ascoltare (esattamente il contrario di quello che sta avvenendo in Italia, in campagna elettorale). Adoro queste “sedute”, in cui imparo molte cose da questa popolazione.

In pochi minuti arrivano diverse persone: sono quasi tutte donne anziane. Si siedono e mi fissano. È la prima volta che mi siedo in mezzo a loro. Ero già venuto una volta fin qui, forse due. Ma la difficoltà della strada, e la mancanza di occasioni, non mi avevano aiutato a rimanere con loro per parlare. Conosco i figli della signora anziana. Prende la parola il responsabile della famiglia: è il nipote più anziano. La figlia che mi aveva cercato è la più dinamica nel parlare. Voglio ascoltare bene cosa dicono, e Sanà mi fa delle traduzioni precise. La figlia aveva capito che io non potevo fare un battesimo in quelle condizioni, ma ugualmente volevo capire bene la situazione, le emozioni, le speranze. Gli sguardi delle donne anziane mi chiedevano tante cose, senza pronunciare parola. Forse avevano saputo la mia prima risposta del mattino.
Tutti dicono che chiedono il mio aiuto e la mia preghiera per la donna anziana: è ammalata da tre anni a causa di una paralisi, ma adesso sta peggiorando, e dicono che sta già “metà nella terra dei vivi e metà nella terra dei morti”.
Chiedo ad una donna anziana di ascoltare la sua parola. Mi sembra una donna molto attenta a tutto quello che è stato detto. Dice poche parole, ma mi entrano tutte nel cuore: “Tu sei un padre, tu sei un uomo di Dio. Ti chiediamo di aprire le porte del cielo per la nostra sorella”.
Mi ha toccato profondamente: non sono cristiani, e usano queste parole di fede così grande?
Chiedo sottovoce ai miei accompagnatori cosa pensano se io faccio il battesimo: mi rispondono di farlo. Allora decido di andare a conoscere questa donna ammalata, per vedere direttamente da lei cosa desidera, se riesce a esprimere il suo parere, la sua volontà. I figli mi accompagnano fin dentro la stanza della poveretta. La luce è debole, appena una candela. Ma sufficiente per un dialogo che non dimenticherà mai, fatto di cose più vere delle parole. Per prima cosa vedo un volto bellissimo quando mi presento, dicendo che sono il padre della Chiesa Cattolica. Nené, questo è il suo nome, mi fa un sorriso grandissimo, con la mano sana cerca la mia mano, me la stringe, e mi dice solo “aiutami, aiutami”. Ha un volto bello e sereno, nonostante metà corpo sia bloccato dalla paralisi. Chi è afflitto da paralisi, da queste parti, ha solo da aspettare l’ultimo giorno: non ci sono terapie, cure o altro che possa alleviare la menomazione. Nené continua a guardarmi felice…..
Ho deciso: facciamo il battesimo.
Esco a comunicare la mia decisione, e i volti di tutti si rasserenano, in modo particolare i volti delle altre donne anziane cominciano a sorridere. Mi spiegano, per confermare la mia scelta, che Nené non ha mai frequentato la chiesa nuova apostolica, e che loro tutti non sono contenti di quella chiesa che si apre solo una volta al mese per le loro cerimonie.
Prendo l’acqua e ritorno nella stanza di Nené, che segue con attenzione le mie parole e i miei gesti. Credo si essermi confuso nel rito, pronunciato un poco in criolo, un poco in portoghese, un poco in italiano. Ma le parole della formula, la mia intenzione di compiere il sacramento in nome della Chiesa, e l’acqua pulita per il battesimo vi erano tutte.
Terminiamo l’incontro continuando a pregare con le persone che si erano radunate davanti alla casa: tutti che ripetono le mie parole: “Vieni Spirito Santo…. Riempi il mio cuore…. Riempi la mia casa…. Vieni luce di Dio…. Vieni forza dei poveri….”.
Devo dire: non sono sicuro di aver fatto la cosa giusta. Una musulmana che chiede il battesimo, una donna che mi chiede aiuto ma chissà cosa aveva capito di me, una donna che riceve il battesimo senza aver frequentato mai la Chiesa Cattolica…. Però, quelle parole: “Tu sei un padre, tu sei un uomo di Dio. Ti chiediamo di aprire le porte del cielo per la nostra sorella” mi hanno trasmesso una sensazione enorme di fede. Forse il Signore si aspetta questa fede anche da me. Anche da te. Una fede fatta di poche parole profonde, ma di parole vere, che parlino di vita, di vita eterna. E poi quella gente riunita a pregare, a chiedere che io esercitassi il mio ministero… veramente non sono cristiani?
Ho l’impressione che il villaggio, tra qualche anno, diventerà tutto cristiano. Grazie cara Nené. Se sono stato frettoloso nel Battesimo che ti ho trasmesso, è solo perché vedo già i benefici che, oltre a te, riceveranno tutti i tuoi familiari e i tuoi vicini di vita.
Le porte del cielo, adesso, sono aperte anche per te. Buon viaggio, carissima Nené.

9 febbraio 2013

Questo non è il container che è arrivato adesso, ma il primo container arrivato da Foggia. Era vuoto, e vi abbiamo collocato tutti i pacchi di quaderni e materiale scolastico arrivati con il terzo e che non erano saliti nel secondo container. Finalmente sono a Bigene, per aiutare i bambini delle nostre scuole. Guarda che roba!!!!

E in fondo al container, bene incastrate, ecco le lavagne!!!!! Non potete immaginare quanto siano importanti queste lavagne per le scuole dei villaggi. Sono arrivate tutte intere. Grazie a tutte le scuole di Foggia che hanno collaborato, davvero tante scuole. E sono sicuro che sarete felici nel sapere che queste lavagne saranno molto utili per le nostre piccole e povere scuole.

11 febbraio 2013
In questo momento, davanti alla scelta di Benedetto XVI, quello che mi sento di dire è: GRAZIE, Signore, per avercelo donato. E prego per la salute del Santo Padre. Per tutto il resto, inutile chiacchierare: la Chiesa ci guiderà nel modo migliore a vivere questo evento inatteso. Grazie Benedetto XVI: sei una vera benedizione per tutti noi che ti abbiamo seguito filialmente e devotamente.


Tiziana Boscaino: "la mia famiglia (mio marito, mia madre, le mie sorelle, mio fratello e i miei cognati) e io ringraziamo pubblicamente quanti anche questa volta hanno contribuito insieme a noi a garantire un altro anno di scolarizzazione ai bambini di Don Ivo Cavraro... ce l'abbiamo fatta!".

13 febbraio 2013
Standing ovation in sala Nervi. Il Papa libero e solo di Dio sorride, timido, e ringrazia dell'affetto fisico. La Chiesa è di Cristo. Certo. Le sue parole:
"Cari fratelli e sorelle, come sapete - grazie per la vostra simpatia! - ho deciso di rinunciare al ministero che il Signore mi ha affidato il 19 aprile 2005. Ho fatto questo in piena libertà per il bene della Chiesa, dopo aver pregato a lungo ed aver esaminato davanti a Dio la mia coscienza, ben consapevole della gravità di tale atto, ma altrettanto consapevole di non essere più in grado di svolgere il ministero petrino con quella forza che esso richiede. Mi sostiene e mi illumina la certezza che la Chiesa è di Cristo, il Quale non le farà mai mancare la sua guida e la sua cura. Ringrazio tutti per l’amore e per la preghiera con cui mi avete accompagnato. Grazie! Ho sentito quasi fisicamente in questi giorni, per me non facili, la forza della preghiera, che l’amore della Chiesa, la vostra preghiera, mi porta. Continuate a pregare per me, per la Chiesa, per il futuro Papa. Il Signore ci guiderà".

14 febbraio 2013

Svuotato, il container diventa un prezioso magazzino per la scuola della missione, gestita dalle Suore Oblate del S. Cuore. Sarà ben utile per collocare vario materiale che serve alla scuola.


15 febbraio 2013
Villaggio di Sindina

Cari amici, questa è la prima lavagna che ho consegnato, del gruppo di lavagne che mi sono giunte da Foggia. L'insegnante di questa scuola (a destra della lavagna) la stava aspettando da tempo. E' felice di averla al villaggio di Sindina. La scuola non è proprio in ottime condizioni, ma c'è! E serviva questa lavagna per renderla migliore. Aggiungo una considerazione secondaria, ma che potrebbe rendervi felici. Questa non è una scuola seguita dalla missione, e il villaggio è di musulmani. Qui non verrò mai a evangelizzare... ma una lavagna ai ragazzi che vogliono andare a scuola, si deve dare a tutti!

16 febbario 2013
Villaggio di Facam

Consegna del materiale al villaggio di Facam: c'è attesa da parte di tutti. Le mamme hanno saputo che ho vari pacchi di vestiti e sandali per i loro bambini, ma anche magliette e pantaloncini per giovani e adulti! ma poi, per tutti i giovani del villaggio, c'è un "pacco specialisssimo": è quello al centro. Non riuscite a leggere, ma c'è scritto che viene da Milano Milano!!!! Cosa sarà mai?????

Sostituite le batterie dell'impianto fotovoltaico di casa Foggia. E funziona! E non pensate che sia così semplice..... Bravo Ivo, complimenti!

17 febbraio 2013
Gesù e 40 giorni per scegliere che Messia essere. Io e 40 giorni per chiedermi che uomo diventare. E che Chiesa consegnare ai nostri figli.

21 febbraio 2013

Incontro importantissimo a Bigene con Dom José, Vescovo di Bissau, la dottoressa Pina Torcaso di Padova, che collabora presso la Caritas della Guinea-Bissau nel ramo della sanità, e il dottor Antonio Scopelliti di Foggia, collaboratore alla clinica di Bor e sostenitore di un importante progetto partito dalla onlus Solidaunia di Foggia. Dopo una conversazione ben partecipata a Bissau, il Vescovo ha pensato di ritrovarci a Bigene, per una verifica sul posto, assieme anche alle suore Oblate, del progetto "Maternità sicura" da realizzare accanto al Centro di Recupero Nutrizionale della missione di Bigene. L'incontro e la verifica del progetto iniziale è stato ben partecipato e condiviso da noi tutti. Sarete informati sul prossimi passi che compiremo assieme, e che mirano a:
1. un corso di formazione per le donne dei villaggi che aiutano le partorienti a far nascere i loro figli;
2. realizzazione di una nuova costruzione adatta al parto, affinché mamme e figli possano ricevere una assistenza sanitaria adeguata ad una maternità più sicura.
Che il Signore benedica questo progetto! E mentre ringrazio la preziosissima collaborazione di questi amici medici che sono venuti fino a Bigene per aiutarci a comprendere come realizzare nel modo migliore questo progetto per la salute di mamme e bambini, confidiamo nell’aiuto dei nostri amici, perché tutto si possa realizzare nel modo migliore.

22 febbraio 2013
Indovinate cosa sono venuti a chiedermi il capovillaggio di Baro Garandi, con delegazione, al termine della evangelizzazione a Ponta Nobo????
E' incredibile, ma continua questa "epidemia": sono sicuro che già avete capito....
E pensare che in quel villaggio sono andato solo una volta, a piedi. E basta. Allora, mi avevano chiesto alcune cose, ma non vi era la strada per arrivare con la macchina al villaggio. Loro hanno fatto la strada, bella larga, e adesso mi chiedono: "Quando vieni?". Ho risposto che verrò a trovare tutto il villaggio assieme a don Marco Camiletti, a Francesca Brotzu e Gaetano Nino Santoro, quando verranno ad aprile.
Avete capito??? Non ho fatto niente, e mi cercano.

23 febbraio 2013

Ecco!!!! Nuovissime magliette splendenti, provenienti direttamente dalla società INTERNAZIONALE CALCIO di Milano! Sono arrivate fino a questo bel villaggio di Facam. Ma sono veramente tante! Secondo voi: quale delle due magliette preferiscono i nostri amici? Quella nera e azzurra o quella bianca? Devo scegliere, e lascio decidere a loro. E guardate che meraviglioso pallone di cuoio, sempre dono della grande INTER. Non me lo aspettavo. Quanto a generosità, l'INTER è al primo posto a Bigene! Grazie INTER!!!!! E grazie anche al mio gancio segreto, che, poi, tanto segreto non è......

24 febbraio 2013

I miei amici hanno scelto: preferiscono le maglie bianche. Le altre serviranno per un altro villaggio. Adesso la squadra è completa: guardate che splendore!!!!
Manca il portiere? No problem, qui si gioca con tre portieri in linea! Manca l'allenatore? No problem, ci sono io che, da bravo italiano, faccio parte di un popolo di allenatori! Una squadra di 28 giocatori? No problem, noi facciamo felici tutti, non solo 11 scelti. Così va da noi. E, a nome di tutti i 28: GRAZIE INTER!!!!
Ditemi se sono troppo interista.... Aspetto volentieri anche magliette di altre squadre. Ma, intanto, lo devo dire che lo devo dire: a Bigene, e nei suoi villaggi, l'INTER non può che essere la prima!!!!!
Ciao ragazzi, vado a vedere il derby....
Dove? ma al cinema di Bigene!!!! Sarà una bolgia, sono quasi tutti interisti!!!!! Hanno scelto il derby proprio per me, per farmi un favore, e per divertirsi con me!!!

26 febbraio 2013

Ma guardali! Sono Adamo e Eva, due piccoli gemelli del villaggio di Bucaur, accompagnati dalla mamma a prendere un po di cibo e vitamine al nostro Centro Nutrizionale. Eva è ben messa, Adamo è più fragile, ha sofferto un pochino per qualche infiammazione, ed è proprio più magro della sorellina. Al Centro aiutiamo non solo i bambini denutriti e gli orfani, ma anche i gemelli. Spesso i gemelli sono più deboli, perché la mamma non ha niente altro oltre il suo latte. Questa mamma sta bene, in salute, ma spesso capita che la mamma ha poco latte. Poi succede, nella cultura locale, che i gemelli sono considerati un disordine della natura, portatori di negatività. Per sconfiggere questa cultura antica, ci sono due possibilità reali: annunciare Cristo Signore, e distribuire pappa a tutti i gemelli, per tentare di far capire che ogni bambino ha la dignità di persona umana. Lo scorso anno abbiamo distribuito pappe e vitamine a 120 gemelli: un bel numero di bambini che cresce in salute grazie anche ai vostri aiuti. Chi desidera sostenere questa opera, si rivolga direttamente a me, a don Marco Camiletti o a suor Russo Rosa (suor Nella) in attesa che i "Missionari di Bigene" realizzino un nuovo progetto.

28 febbraio 2013

Ultimo giorno con Benedetto XVI Papa.
Da domani continuerà a benedire la Chiesa con la sua preghiera.
La missione di Bigene continua a crescere: abbiamo bisogno di nuova luce, di nuova fede, di nuovo amore, doni dello Spirito Santo. Abbiamo bisogno di preghiera.
Grazie per ogni giorno del tuo pontificato.
Grazie della preghiera di ogni giorno della tua vita.

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